Negli ultimi anni si è registrato un aumento del numero di coppie di donne che decidono di ottenere una gravidanza e creare la propria famiglia.
Il metodo ROPA (Ricezione degli ovociti dal partner) è rivolto alle coppie di donne in modo che entrambe le donne partecipino biologicamente alla gravidanza e sperimentino una maternità condivisa.
Una delle donne fornirà l’ovulo mentre l’altra, in base alla diagnosi dello specialista, porterà avanti la gravidanza.
La tecnica del metodo ROPA è la stessa della fecondazione in vitro con donazione di ovuli, con la differenza che in questo caso la donatrice non è anonima, bensì la futura madre. È veloce da realizzare e può essere portato a termine in soli 15 giorni.
Passi da seguire:
Stimolazione ovarica: La madre genetica si sottopone a un trattamento finalizzato alla maturazione di più ovociti in un ciclo per aumentare il numero di embrioni risultanti e le possibilità di successo.
Preparazione endometriale: Si realizza in parallelo alla stimolazione ovarica nella madre gestante, mediante un trattamento farmacologico che favorisce la crescita dell’endometrio, preparandolo a ricevere l’embrione.
Fecondazione degli ovuli: Si realizza con liquido seminale di un donatore anonimo, secondo quanto stabilito dalla normativa spagnola. Si cercano caratteristiche fisiche simili a quelle della gestante: colore della pelle, capelli, occhi, ecc. e gruppo sanguigno uguale o compatibile.
Controllo degli embrioni: I nostri embriologi monitorano lo sviluppo degli embrioni che vengono depositati in incubatori time-lapse per monitorarne l’evoluzione e selezionare quelli con una maggiore capacità di impianto per il trasfer sulla gestante.
Conferma dell’effettiva gravidanza: 15 giorni dopo il trasfer si esegue un test per confermare o meno la gravidanza.
È efficace il Metodo ROPA?
Il tasso di successo di questo metodo è uno dei più alti nei trattamenti di riproduzione assistita, oscilla tra il 65 e il 70%.
Tuttavia, il successo del trattamento è strettamente legato all’età e alla riserva ovarica della donatrice di ovuli.
Un altro fattore importante da prendere in considerazione è la condizione dell’utero della gestante; eventuali patologie potrebbero ridurre la probabilità di gravidanza.