Lo specialista Pedro Caballero indica che la diagnosi è fondamentale per trovare il trattamento adeguado ad ogni donna e ad ogni coppia
“Ogni giorno del ciclo di una donna è diverso; addirittura la stessa donna può variare le sue condizioni fisiche da un ciclo all’altro. Se a questo aggiungiamo che i trattamenti di riproduzione assistita cambiano, capiremo che è complicato trovare un metodo magico che possa garantire la riuscita nei casi di infertilità”, spiega Pedro Caballero, direttore della clinica Tambre di Madrid, specialista in ginecologia e ostetricia.
Anni di esperienza e ricerca avvallano l’analisi che questo esperto realizza sui trattamenti di riproduzione assistita e che espone il prossimo 25 aprile nella conferenza “Prospettive di nuovi marcatori diagnostici nei fallimenti riproduttivi”, inquadrata nel XIII Ciclo di Conferenze Controversie in Riproduzione Assistita, che organizza l’Unità di Riproduzione della Clinica Vistahermosa insieme alla Cattedra di Biomedicina Riproduttiva dell’Università Miguel Hernández.
“Non c’è un unico abito che serva per tutte le coppie, ogni diagnosi esige un modello su misura”, sottolinea Caballero. “Bisogna considerare diversi fattori, tecniche, condizioni di ciascuna donna e ciascun uomo. Questo è fondamentale per trovare una diagnosi e un trattamento adeguato che ci offra il più alto tasso di riuscita e un alto indice di garanzia per raggiungere la gravidanza”.
Secondo Caballero, ciò che ha aumentato moderatamente il tasso di riuscita negli ultimi cinque anni è la realizzazione di diagnosi e trattamenti individualizzati. “Nella donazione di ovociti registriamo un aumento dal 65 al 70% di riuscita; mentre nella Fecondazione in Vitro convenzionale raggiungiamo una cifra che oscilla tra il 40 e il 50%”, indica.
Questo specialista insiste anche sull’enorme importanza del rispetto assoluto delle norme nel protocollo di sicurezza, per evitare che si possano generare nuove anomalie derivate dai trattamenti di riproduzione assistita.