Sempre più donne vitrificano i propri ovuli.
Con l’avanzare dell’età fertile, cresce il numero di donne che scelgono di congelare i propri ovuli per una successiva fecondazione in vitro.
La vetrificazione di ovuli ed embrioni è ormai una tecnica di routine nei laboratori di riproduzione, un processo di congelamento ultra-rapido che evita la formazione di cristalli nelle cellule. Una volta vetrificati, vengono conservati in serbatoi di azoto a una temperatura di -196ºC per un periodo di tempo indefinito, senza perdere le caratteristiche che mantenevano al momento della vetrificazione.
Si vetrificano ovuli quando:
- La donna decide di rimandare la maternità;
- Se deve sottoporsi a un intervento chirurgico alle ovaie;
- Se devono essere somministrati trattamenti gonadotossici;
- Quando un trattamento richiede l’accumulo di ovociti a causa di una bassa riserva ovarica;
- Se in un trattamento di donazione di ovociti non si verifica la sincronizzazione con la ricevente.
Questa tecnica ha permesso di aumentare il tasso di gravidanza cumulativo di ogni puntura e, allo stesso tempo, di ridurre il tasso di gravidanze multiple.
Ciò è dovuto al fatto che nei cicli di FIV, in cui si ottengono diversi embrioni idonei al trasferimento, si cerca di trasferire uno solo. Grazie alle attuali tecniche di selezione embrionale, possiamo selezionare con maggiore precisione l’embrione da trasferire e il resto degli embrioni viene vetrificato, in modo da poter essere utilizzato per trasferimenti futuri.
Pertanto, finché gli embrioni possono essere vetrificati, non è necessario che la donna venga stimolata e vada di nuovo in sala operatoria.
Il raggiungimento della gravidanza con un embrione vetrificato dipenderà dalla sopravvivenza degli embrioni dopo il congelamento, dalla qualità e dalla capacità di sviluppo dell’embrione e dalla ricettività dell’endometrio al momento del trasferimento.
L’ETÀ, IL FATTORE CHIAVE
La donna perde continuamente ovuli fin dalla nascita. Per capire perché l’età è fondamentale per la fertilità femminile, dobbiamo parlare della riserva ovarica. Nelle donne, a differenza degli uomini, la perdita di ovuli è un processo irreversibile.
Quando una ragazza nasce ha circa 2.000.000 di ovociti, con la prima mestruazione siamo a 500.000, a 20 anni questa cifra scende a circa 100.000, a 30 anni si parla di 40.000 e a 40 anni si scende a 8.000. Secondo questi dati, l’ideale è congelare gli ovuli tra i 30 e i 35 anni. Un ovulo congelato all’età di 33 anni ha una qualità molto migliore di uno “naturale” all’età di 40. Più bassa è l’età e più alto è il numero di ovociti ottenuti, maggiori sono le possibilità di successo della gravidanza.
La vetrificazione degli ovociti garantisce un prolungamento illimitato del loro mantenimento. È stato infatti dimostrato che gli ovociti vetrificati, una volta rimossi dal serbatoio di azoto e devetrificati, raggiungono un tasso di gravidanza simile a quello degli ovociti freschi, cioè non vetrificati.
Anche se ci sono ovociti ed embrioni che non sopravvivono a questo processo di vetrificazione-devetrificazione, il tasso di gravidanza dopo queste tecniche è simile a quello di ovociti ed embrioni freschi (sia il giorno +3 che il giorno +5), secondo la relazione statistica della Società Spagnola di Fertilità. Pertanto, possiamo concludere che questa tecnica offre un gran numero di vantaggi e opportunità alle donne.
Dott.ssa Rocío López Rodríguez
Ginecologa – UR HLA Puerta del Sur