Bassa riserva ovrica - UR internazionale

Bassa riserva ovrica

Bassa riserva ovrica

​​Il procrastinare la maternità nella società odierna comporta un aumento dei casi di infertilità. Il numero e la qualità degli ovociti diminuisce con gli anni e le difficoltà di concepimento aumentano. Anche se talvolta ciò può verificarsi in donne con una normale riserva ovarica.

Livello di riserva ovarica

Una donna nasce con un certo numero di ovociti, che si perdono ad ogni ciclo mestruale fino al loro esaurimento con la menopausa. Uno degli indicatori per valutare la fertilità femminile è lo studio del livello di riserva ovarica, ovvero il numero totale di ovociti depositati nelle ovaie di una donna. I due parametri più affidabili per misurare la riserva ovarica sono la conta dei follicoli antrali nell’ecografia e la produzione dell’ormone antimulleriano.

In un trattamento di fecondazione in vitro (FIV), alla paziente devono essere somministrati dei farmaci per ottenere più ovuli da fecondare in laboratorio. Per una prognosi embrionale favorevole, si ritiene adeguato un numero di ovociti superiore a cinque.

La stessa dose di farmaco può produrre risposte molto diverse nelle pazienti, a volte il numero di ovociti ottenuti è così basso che le possibilità di successo si riducono considerevolmente. In questi casi è essenziale formulare una valutazione accurata e stabilire le migliori strategie per incrementare le possibilità di successo.

Protocollo di valutazione

Una modesta risposta alla stimolazione ovarica implica una prognosi sfavorevole nei trattamenti di fecondazione in vitro e quindi un minore tasso di gravidanza. Quando il numero di ovuli prodotti è scarso, ottenere un ovulo di buona qualità è fondamentale per il raggiungimento della gravidanza, che necessita di un team medico specializzato ed esperto per garantire un trattamento personalizzato.

La nostra unità specializzata realizza uno studio completo per identificare la causa della bassa risposta ovarica:

  • Ecografia ad alta risoluzione per lo studio dei follicoli antrali.
  • Valori dell’ormone antimulleriano (AMH).
  • Profilo endocrinologico: tiroide, prolattina, ormoni sessuali;
  • cariotipo;
  • studio sindrome dell’X fragile;
  • studio autoimmunità tiroidea;
  • studio autoimmunità surrenale.

Una volta valutati i risultati, si stabilisce il trattamento per ottenere il miglior risultato:

  • Preparazione di follicoli antrali con androgeni (DHEA, testosterone) per migliorare significativamente il numero di ovociti ottenuti e la qualità embrionale.
  • Cicli di accumulo di ovociti associati alla diagnosi genetica preimpianto. Effettuare stimolazioni seriali fino ad ottenere un numero adeguato di ovociti e una selezione genetica che offra garanzie circa l’ottenimento di embrioni sani, privi di alterazioni cromosomiche.
  • Cicli con minima stimolazione o cicli naturali in casi selezionati. Si dà priorità alla qualità degli embrioni piuttosto che al numero, ottimizzando la stimolazione e la coltura degli embrioni affinché i pochi generati abbiano una maggiore probabilità di generare una gravidanza.
  • Programma di ovodonazione. Nei casi in cui non è possibile ottenere una gravidanza con i propri ovociti, a causa di un numero insufficiente o di scarsa qualità dei medesimi, disponiamo di un programma di ovodonazione con ovuli di donatrice, uno dei trattamenti più efficaci nella riproduzione assistita.